lunedì 10 agosto 2009

nebbia umida & incomprensioni stradali



conrad iniziò a correre.

diciannove anni nel 1961, tre nel 1945.
conrad non sapeva dove quella rincorsa l'avrebbe portato, ma sapeva benissimo cosa avrebbe comportato. lontani gli affetti, lontana la famiglia, lontani gli amici cari.
l'apparente freddezza del suo gesto non alleviò la sua ansia, non attenuò il suo stupore, non allentò il suo dolore.
probabilmente il giovane militare continuò a guardarsi indietro, verso quel filo spinato che era l'inizio dell'equilibrio.
un equilibrio presunto, almeno sino al 1989, poi trasformatosi in un equilibrio sbilanciato.

(le immagini colpiscono l'immaginario collettivo, la propaganda fa dire loro quello che il potere vuole).

conrad non ha avuto una vita migliore, ma ha pensato di assaporarne un'altra.
quel dicianovenne impaurito saltò l'ostacolo e il mondo (parte di esso) protocollò il suo gesto etichettandolo sotto la voce "libertà".
a distanza di 48 anni io continuo ad osservare quel salto, provando a percepire quale pensiero percorreva la mente di conrad schumann. o forse non pensava affatto: è difficile pensare quando si agisce!
e se chiudo gli occhi provo a tornare a quel 15 agosto 1961, conrad salta il filo spinato e io gli sono di fronte, mi travolge e cadiamo a terra.
chiunque gli chiederebbe: "ehi amico, che stai facendo?"
io gli avrei domandato: "cosa si prova nel piroettare sui mondi?".
ma forse gli avrei fatto solo perdere l'autobus...



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