sabato 30 giugno 2012

l'inferno degli affetti..

è molto più semplice pensare che qualcuno non si curi di voi e che, quando lo fa, lo faccia per semplice educazione nei vostri confronti.
quindi vi sentite al riparo finchè, poi, qualcosa va storto e il vostro castello di sabbia crolla per colpa di una debolissima onda.
a quel punto non conta più rilevare che sarebbe bastato costruire quel castello qualche centimetro più lontano dalla riva, perchè -se avete deciso di erigerlo lì- lo avete fatto per accettare una sfida. che irrimediabilmente perderete.
allora passerete un paio di pomeriggi con l'ansia che qualcosa accada e vi strofinerete le mani sino a farvi male. in testa un solo pensiero: come vorrei essere libero!
e vorreste trovare il coraggio per fare una sola domanda. ma la paura della risposta, qualunque essa sia, è più forte della voglia di chiedere.
è la viltà degli affetti.
spesso affetti fortissimi. ma che devono restare avvolti nella vaporosa coltre del dubbio.
perchè solo così resterà vivo quel margine di incertezza che ci concederà la tanto agognata libertà..



venerdì 29 giugno 2012

il calcio deve tornare ad essere agonismo violento sugli spalti...

noiosissima cornice intorno al campionato europeo in corso.
gli scarti del giornalismo italiano, con ausilio dei peggiori esperti di sempre, si sono dati appuntamento sulla rai e, ancora una volta, ci hanno fatto venire voglia di dare 100 e rotti euro di calci in culo alla dirigenza (altro che canone!).
i giornalisti della carta stampata ci hanno rovinato intere giornate propinandoci il solito brodino sul paragone economico-sportivo delle sfide germania - grecia e germania - italia.
adesso non avranno un cazzo da scrivere e probabilmente la butteranno sulla finale dei paesi sulla soglia del baratro che cercano nello sport una rivincita.
sopra tutti il re dei cretini, ivan zazzaroni, che è riuscito a superare marcello lippi (finito ad allenare in cina, dando finalmente la prova della sua pochezza manageriale) inanellando una serie di panzane sull'inutile convocazione di balotelli e cassano che, secondo lui, avrebbero dovuto essere relegati in panchina a vita e invece ci hanno regalato il passaggio del turno contro gli irlandesi e, ieri, la finale.
per fortuna al sottoscritto piace la birra.


martedì 26 giugno 2012

aver pietà di se stessi..

se solo avessi un pò più di tempo per pensare, sarei qui a raccontarvi che...





(il resto scrivetevelo da soli.)

martedì 12 giugno 2012

l'importanza di essere un utile idiota..

mi avete rotto il cazzo.
antonio cassano. siccome non gli frega niente se in nazionale ci siano o meno omosessuali (pardon, froci) e si augura che comunque non ci siano, ecco venir giù la solita valanga di perbenismo all'italiana. quello dell'ultimora!
e questa volta la provenienza geografica e l'ambiente culturale di provenienza di tonino non basta a fargli scontare la pena.
ecco.
antonio di natale disse le stesse cose, magari in un italiano più corretto, qualche settimana fa e nessuno ci ha fatto caso.
ma il problema è un altro:
alzi la mano chi, fino a cinque minuti prima delle dichiarazioni di antonio cassano, si poneva in maniera esistenziale il problema dei calciatori omosessuali timorosi di fare outing.

senza dimenticare che il "committente" della questione è tale cecchi paone. cioè un utile idiota.

(mi avete fatto scrivere due post in un solo giorno. un record. me la pagherete cara, snob radical-chic dei miei coglioni!)

le radici della disaffezione..

quando ero piccolo (che frase priva di sentimento per aprire un post!) il campionato europeo o i mondiali costituivano la rivincita del nazionalismo che impera in ognuno di noi.
i balconi erano un tripudio di tricolori.
(e io individuavo quelli che commettevano reato esibendo la bandiera al contrario: il verde vien prima del rosso, cazzo!).
stamattina, percorrendo la strada che da casa mi porta in studio, avrò contato un paio di bandiere.
disaffezione. proprio vero!
ad ogni buon conto mi annoio, anche il sottoscritto da anni non fa sventolare il tricolore sul terrazzo di casa. mentre quello che avevo fisso nella mia camera è stato rimosso da una madre che vedeva nel simbolo dell'orgoglio nazionale un habitat naturale di polvere.
come darle torto?

lunedì 11 giugno 2012

damnatio memoriae (.0)

beppe grillo è stato paragonato a benito mussolini.
facile prendersela con chi non ha la possibilità di replicare!
mi riferisco al comico genovese, of course.. 

(si. la verità è che mi sono iscritto a tuitter e quindi ormai ragiono in tuitt. vostro affezionatissimo, t2s)