giovedì 30 dicembre 2010

per esempio potresti scrivere..

(interno, sera - sottofondo e suggerimento musicale durante la lettura: "comptine d'un autre ete: l'apres midi", yann tiersen)



per esempio potresti scrivere quello che si era e quello che si voleva essere.
e poi quello che si è diventati davvero.
per esempio potresti scrivere cosa è un'opportunità e cosa si prova quando la si coglie.
poi cancellare tutto per non ricordare cosa si prova quando sfugge. l'opportunità.
e pensare che spesso le lacrime che ci scivolano addosso tendono ad essere assorbite dalla pelle per restare dentro di noi e lasciare nitido un ricordo, più ricordi.
è sempre bella la vita, anche quando le sfumature sono grigie.
sapere che la sofferenza passa, che il peggio si supera, che si cambia per restare sempre uguali, rimanere identici a se stessi.
per esempio potresti scrivere cosa ti ha dato un cambiamento. o cosa ti ha tolto. e, in quest'ultimo caso, cosa hai fatto per riprenderti la vita.
per esempio potresti scrivere che una lacrima non è mai così male, se pensi che dopo arriverà un nuovo sorriso.
sapere che il cielo torna sereno dopo il temporale, che le strade si asciugano dopo la pioggia.
per esempio potresti scrivere di essere legato ad una canzone.
per esempio potresti scrivere di pensare spesso al passato.
per esempio potresti scrivere di pensare ogni minuto il presente.
per esempio potresti scrivere di pensare al futuro lasciandolo libero da catene.
sapere di non sapere cosa ci riservano le nostre scelte.
e sapere che comunque sono le scelte migliori.
liberarsi dai "se", sciogliere i "ma". pensare "sono, perchè sto vivendo".
continuo ed incessante divenire.
per esempio potresti scrivere che il senso delle cose non è in quello che vogliamo, ma in quello che già abbiamo.
per esempio potresti scrivere di aver imparato a perdonare perchè il rancore ti ha insegnato che l'odio non porta nulla.


e pensare che non ci si debba aspettare nulla da una risposta. se non una testimonianza oggettiva di quel che si è diventati.
sapere che non ci sono errori, ma c'è esclusivamente un disegno che spesso sfugge.
per esempio potresti scrivere di non aver mai compreso il coraggio, se non quando si è riusciti a superare la paura.
per esempio potresti scrivere che ad oltre mille chilometri di distanza qualcuno potrebbe aver vissuto la tua stessa gioia, il tuo stesso dolore, le tue stesse emozioni.
e pensare che il mondo è fatto di fili luminosi che splendono ognuno di un colore diverso. uno per ogni sensazione. uno per ogni pensiero. uno per ogni volta in cui si macchia un foglio d'inchiostro.

domenica 19 dicembre 2010

preludio..

(io m'inchino)

mercoledì 15 dicembre 2010

2 giorni (opportunità, speranza, rabbia)

giorno uno - 13 dicembre 2010

accusatemi pure.
non ho seguito con la dovuta attenzione le italiche vicende legate alla mozione di fiducia in discussione al senato ed alla camera.
seguo distrattamente e svogliatamente i titoli internet dei quotidiani, leggo qualche articolo, guardo qualche video.
la parola chiave è: opportunità.
il premier ne chiede un'altra.
l'opposizione non vuol perdere quella di mandare il governo a casa.
il presidente della camera ne ha una per capire la forza reale del suo gruppo politico.
e il paese?
il paese sta alla finestra. spaccato in due.
anzi in tre.
la parola chiave del paese è invece speranza.
gli elettori del centrodestra sperano che il loro campione resti in sella.
gli elettori del centrosinistra sperano che il loro avversario capitoli e sparisca per sempre.
i (futuri?) elettori del movimento capeggiato dall'ex leader di alleanza nazionale sperano di passare la cruna dell'ago.
nel frattempo non è mancata la solita razione di insulti e disordini.
il tutto condito da un'atmosfera natalizia che di buono sembra avere solo i soliti propositi.


giorno due - 14 dicembre

diciamo anche 3 buoni propositi.
l'italia mantiene il suo governo. e allora ti viene da pensare che nel paese della precarietà assoluta anche il governo deve poggiare le sue basi sulla precarietà.
una par condicio abbastanza condivisibile.
e così mentre i ragazzi menano i poliziotti perchè altro non possono menare e i poliziotti menano i ragazzi perchè altro non possono menare, la lezione di pasolini viene dimenticata.
il sistema democratico ha legato le mani dei facinorosi, si è dotato dei mezzi (altrettanto democratici) per evitare che una guerra civile possa realmente esplodere da un momento all'altro.
in un sistema dove tutti sono coinvolti, anche la rabbia è fine a se stessa: senza programma, senza idee, senza un leader.

domenica 12 dicembre 2010

l'ago, la bilancia e la piuma..

"quando in anticipo sul tuo stupore verranno a chiederti del nostro amore, a quella gente consumata nel farsi dar retta un amore così lungo tu non darglielo in fretta..."

diceva fabrizio e io invece volevo sempre alzare la mano ma poi preferivo restarmene con i pugni ben chiusi e le braccia allungate nervosamente sul banco, capo chino a fissare le scritte che annunciavano una rivoluzione sessuale che all'epoca non potevo comprendere.




"...non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole..."




poi ti spiace perchè l'ironia sottesa alle tue parole non viene del tutto compresa. o forse una risposta critica alle tue parole ironiche ti sembra troppo seria. o forse, ancora, le parole spesso hanno un peso che nn riusciamo a cogliere.
anche quando a pronunciarle siamo stati noi.

domenica 5 dicembre 2010

intervallo

ma parliamo di politica.
uichilics ha sputtanato, come se non bastasse quello che già sta accadendo in casa nostra, il premier italiano.
quest'ultimo, contrariamente a quanti molti pretendono, resterà in sella finchè ne avrà voglia. e ne ha tantissima, di voglia!
è un vero peccato vedere un popolo chiedere le dimissioni del primo ministro e sentire quest'ultimo affermare che il 60% (o giù di lì) degli italiani è dalla sua parte.
è chiaro che c'è un problema.
è chiaro che il problema, sin dai tempi dell'unità, non è l'italia, ma l'italiano (e non la lingua).
d'altronde se l'opposizione vede la chiave di volta nel presidente della camera, non ci vuole molto a capire che c'è un ulteriore problema nell'italico sistema parlamentare.
dunque non stupisce che nella medicore democrazia italiana a governare sia il capo dei mediocri.
(facile profeta, o massimo fini!)
poichè il sistema democratico impostoci non consente più le guerre civili, per quanto probabilmente ce ne sia un gran bisogno di questi tempi, è chiaro che si è svuotato anche il senso dello scioperare.
le grandi manifestazioni (studentesche, operaie o comunque sociali) che un tempo hanno "fatto" l'italia (senza contribuire, ancora una volta, a fare gli "italiani") ci sembrano così lontane e i meccanismi distorti della apparente libertà concessa adesso hanno creato, da un lato, una generazione di sbandati e, dall'altro, un piccolo nucleo di persone che vuol fare la guerra senza soldati!
mentre ci apprestiamo a celebrare i 150 anni di unita disomogeneità, continuiamo a domandarci chi sono (e dove sono) gli italiani..


mercoledì 1 dicembre 2010

fate un pò come cazzo vi pare...

primo dicembre. tempo di bilanci.
scorro un pò gli interventi postati nel corso dell'anno e confesso.
confesso che alcuni, a cominciare dagli ultimi due, erano "roba vecchia" scritta due, forse tre, forse più, anni fa.
fine del bilancio.

ho scritto che il futuro è andare in giro nudi per casa.
mentivo.
il futuro è andare in giro nudi ovunque.
una mia amica ha detto che sono capace di creare casini incredibili e che non ho la capacità di ascoltare i consigli.
probabilmente ha ragione.
ma ascoltare consigli serve solo a fingere di avere la coscienza a posto.
io credo invece che tutto quanto una persona faccia, lo faccia in assoluta buona fede. e finchè agisce lo fa perchè ci crede realmente.
il contrario non avrebbe senso.

"mi si taccia di egoismo"
"non è vero?"
"no, nella misura in cui tutti siamo egoisti"
"non è vero!"
"è vero nella misura in cui tutti dicono di essere altruisti"

poi non ammetti repliche, perchè sei abbastanza egoista da ritenere di avere ragione.
almeno nella misura in cui tutti crediamo di avere ragione.
e alla fine non si sa dove sia, la ragione!

non a caso il titolo di questo post: punto fermo nei fenomeni oscillanti!