sabato 20 marzo 2010

weltanschauung (rivisitazioni) - parte seconda

ognuno e ciascuno di noi talvolta avverte l’irrefrenabile desiderio di veder qualcosa di nuovo nell’aria e in questo disperato tentativo di dare boccate di vita si avventura in meandri spesso sconosciuti ma sentiti come familiari (come una placenta dal sapore inusuale ma nella quale ci si sente a proprio agio)...
d’altronde altrettanto spesso capita che quella stessa necessità umana e mortale di respirare nasconda insidie che ci avvolgono in cupi umori e miserabili tentazioni!
dove cercare, quindi, la via d’uscita? quella luce che nei film sbuca sempre alla fine di un tunnel?
come cercare di risalire la corrente senza farsi male o incappare in qualcosa di peggiore?
assumere modelli non basta quando la radice della società civile è malata ed i suoi slogan ripetitivi consumano la creatività e l’originalità del quieto vivere…
dove voglio arrivare? ebbene non lo so! perché anch’io come voi (noi, loro) sono alla disperata ricerca della speranza, cercando di non confonderla con l’imbranata utopia.
(mentre gli ultimi baluardi delle mie convinzioni oppongono strenua resistenza all’atroce scorrere della barbarie, nascondo in un angolo i miei pensieri più sconci).
ho sprecato parole, forse in questo eccello come non mai in altre cose, cose più importanti…
ma guardo oltre, più in là, dove un giorno la resa dei conti mi vedrà costretto a scendere al compromesso con me stesso e, forse, quel giorno non sarà male!
solo bisogna aver la forza di saper sorridere, guardare cercando di vedere il retro della scena sul palcoscenico del benpensare..

ecco, dunque, mi sono perso ma ricordo esattamente il motivo per il quale l’ho fatto: far perdere le mie tracce all’avversario…
il mio nemico è una scomoda struttura in lamiera, talvolta in legno, al cui interno barro della carta straccia che finisce, come corpo esanime, in un’urna a pregare per i miei peccati di cittadino della repubblica.
ma io non sono irresponsabile: cosa volete che significhi per me disubbidire?
è solo una forma meschina di conformarsi a quel che i capi del gregge vogliono.
a reazioni stupide non segue azione, ma indifferenza (e non ho sbagliato ordine di parole)…
ecco, sono interessatamente indifferente.
e mi metto a capo di una banda che non esiste e suona la sua musica solo per il vento.

venerdì 19 marzo 2010

alla frutta! alla frutta!

«andrò in piazza: non lo faccio mai, ma ieri avevo ospiti a cena e il ragazzo del servizio a domicilio è sul tetto del fruttivendolo che protesta per avere guanti di gomma nuovi. lo farò per reclamare il mio diritto di scegliere le mele, senza che mi diano quelle ammaccate e per difendere la mia libertà di parlare con il mercante di frutta e di non essere spiato dal vicino di casa» (the2sens - fonte: ansia notizie)

martedì 16 marzo 2010

weltanschauung (stralci) - parte prima...

<<...l’allontanamento del cittadino/elettore (o futuro elettore) dalla sensibilità alla partecipazione alla res publica è il rischio ed insieme il regalo più grande che la politica “civile” può fare alla politica collusa con la criminalità mafiosa.
l’interesse vivo della nazione è prima di tutto quello di far sentire i suoi cittadini inseriti nelle logiche politico-istituzionali ed anche legislative.
questo affinché la effettiva rappresentanza sia tale e non un mero utilizzo ad uso personale del fondamentale diritto del voto.
ma che siano logiche pulite e non affaristiche!>>
(da un giornale del 1876, ma anche del 2006...)

domenica 7 marzo 2010

segue...


"..ancor più a monte: se l'esercizio di un diritto sacrosanto, quello di voto, è affidato ad una combriccola di incapaci (nel presentarsi puntuali e/o nell'apporre delle firme) che -fino a prova contraria- governa la nazione e/o amministra i nostri enti territoriali, ritengo che qualcosa non funzioni e che questa democrazia sia davvero mediocre e non il migliore dei sistemi possibili (con buona pace di massimo fini!).
giustificare la democrazia con la democrazia: ma se la seconda è irragionevolmente imperfetta, la prima non muta la sua sostanza!"

giovedì 4 marzo 2010

scusate il ritardo...

non si fa una rivoluzione perchè qualche maldestro funzionario (o presunto tale) ha i crampi allo stomaco.
ma il teatrino italia propina ai suoi sempre più allibiti spettatori un altro spettacolo miserabile.
pensavamo di aver raschiato il fondo, invece pare che il governo è pronto a scendere in piazza per difendere e legittimare una condotta contro la legge.
(il rispetto delle regole è ormai vetusta carta straccia, buona per appiccare il fuocherello per l'arrosto della domenica o al massimo per imbottire le gabbie dei canarini).
staremo a vedere.
il consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi ad ore per "valutare il da farsi", mentre l'agenzia asca riferisce di un ennesimo ritardo del legale del pdl incaricato di promuovere ricorso al tar avverso il provvedimento giurisdizionale di esclusione della lista formigoni in lombardia: alle 13.10 ha trovato la cancelleria, ahilui, già chiusa (orario ultimo di accettazione atti: 13.00). una telefonata gli ha aperto la porta del tribunale amministrativo lombardo, ma resta un mistero l'ammissibilità o meno del ricorso.
(viviamo in un mondo difficile, probabilmente qualche magistrato si farà saltare in aria durante un'udienza).
gli scienziati riferiscono che il devastante terremoto che ha scosso il cile ha spostato l'asse terrestre provocando un accorciamento della giornata di 1,26 milionesimi di secondo.
andatelo a dire al governo italiano, magari fanno un decreto che riporta la giornata alla sua durata naturale.
salvo pausa pranzo. ovviamente.