mercoledì 14 aprile 2010

piccolo manifesto del socialismo individualista

in principio si era soliti affermare che "il lavoro nobilita l'uomo".
poi qualcun'altro ha accolto maldestramente i suoi ospiti dichiarando, drammaticamente e con effetti devastanti, che il lavoro avrebbe reso libero l'uomo.
gli eventi si sono infine rincorsi costringendo l'uomo a rivedere la sua posizione, tanto che oggi non si può non dubitare circa la palese inconsistenza ed inadeguatezza del principio espresso nel primo articolo (ma anche nei seguenti) della nostra carta costituzionale, sino ad arrivare alla seguente desolante constatazione: il lavoro rende l'uomo solo.
la società di massa, nella sua orgia di contraddittori valori premianti l'ultraindividualismo, ha reso il cittadino del mondo globale e globalizzato bestialmente egoista.
ma trattasi di egoismo spesso involontario, quindi non voluto e per molti versi sofferto, che talvolta costringe alla resa, all'incapacità di rapportarsi genuinamente ai propri "consociati".
è la disfatta del comunitarismo.
è la risoluzione per inadempimento del contratto sociale.
e così la conseguenza più ambita è l'ignoranza. ignoranza che dona apparente libertà.
ma è la libertà del nuovo schiavo.

venerdì 9 aprile 2010

l'urna vuota..


(discorso di chiusura della campagna elettorale, 27/03/1876)

domenica 4 aprile 2010

poi, con il senso di prima..

mentre continuo a chiedermi chi ha vinto davvero le elezioni, dimentico di concludere la mia campagna elettorale, faccio il conto alla rovescia per le prossime consultazioni.
intanto in campania è accaduta una cosa senza precedenti nella provincia di salerno.
i fumetti prenderanno il sopravvento e, allora, per l'uomo non ci sarà più nulla da fare e forse un altro mio progetto farlocco (ben riposto in un cassetto) prenderà quota.
il problema sarà che il regime censurerà ogni forma di irragionevolezza che non sia quella promanata dal celestiale ministero dei buoni propositi e delle cattive intenzioni.
è il tempo dei fioretti e non vedo l'ora di sentire urlare dalla radio voci distorte che arringano folle inebriate di nulla!