sabato 31 dicembre 2011

giovedì 29 dicembre 2011

marciate, non marcite..


Nel suo “Riempitivo” pubblicato su “il Foglio” di ieri Pietrangelo Buttafuoco, pungente come al solito, scrive: “Texas, vestito da Babbo Natale assassina amici e parenti: sette vittime (…) L’assassino si è suicidato. Rinvenuti a casa sua adesivi con la scritta X-Mas. Trattasi di un chiaro riferimento alla famigerata Decima Mas. S’indaga nell’ambiente dell’estremismo neofascista. Messaggio dell’Italia dei Valori. Convocazione dei presidii democratici. Chiesta la chiusura di Casapound”.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da riflettere.
L’episodio consumatosi a Firenze è già nel dimenticatoio, tuttavia siamo stati tutti testimoni della consueta carrellata di condanne unanimi e bipartisan nonché dello sdegno della società civile tramutatosi in (legittime, per carità!) manifestazioni di solidarietà.
Ricchi premi e cotillon.
Poi la “politica” è passata ad occuparsi d’altro e la società civile si è recata nei supermercati per la spesa di Natale.
In altri termini chi doveva speculare su quelle morti, ritagliandosi il suo ulteriore quarto d’ora di celebrità, ha adempiuto il suo alto compito e poi via verso nuovi palcoscenici.
Svanita la cortina di fumo della propaganda sono rimasti solo granelli di cenere sulla strada dell’indifferenza e dell’insipienza culturale.
Dunque le solite, sorde, considerazioni: il velinismo per cui bisogna essere “a tutti i costi” davanti ad una telecamera fa pari con la pochezza intellettuale di chi deve assolutamente dire la sua.
E più banale è il concetto (l’esasperazione della semplificazione è un orrido mostro del modernismo: lo speak easy ci ucciderà?) più il quisque de populo si eccita, applaude, annuisce sentendosi sullo stesso livello del suo “dotto” interlocutore.
Non meravigliamoci, allora, se nel nostro paese la panacea di tutti i mali è nella chiusura di Casapound.


(www.paginaprima.it)

martedì 13 dicembre 2011

carosello..

the2sens informa e scambia cioccolatini..


il sito ufficiale della
sarà on line dalle ore 20:00 (circa) del 14 dicembre 2011.





lunedì 5 dicembre 2011

muoiono per delle idee. ma di morte lenta.


è fin troppo facile, quasi un esercizio retorico plastico e senza intoppi, muovere obiezioni a quanto accaduto lo scorso primo dicembre a roma.
ma andiamo con ordine. le parole chiave del nostro trattare sono: università statale di roma, oscar giannino, uova, pomodori. e una spolverata di idiozia.
la cronaca è nota e non è questa la sede per riassumerla. e poi non conta.
come non contano, o forse conteranno solo alla fine, i coloriti epiteti dei contestatori nei confronti del giornalista.
quel che importa è la morale della favola che ci è stata raccontata.
la supremazia del pensiero unico (il loro) ha dato nuova linfa al ritornello, già sperimentato in occasione del mancato discorso di benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico 2008 de “la sapienza”, della inossidabile convinzione per cui la verità è da un “lato” (sempre il loro) e non può essere altrimenti.
perciò non si dolgano quei signori se la loro “impressione di libertà” è talmente sbilenca da avvalorare e rendere più autentica e sincera la definizione di libertà di un uomo politico italiano che, pur tra i “vinti” del dopoguerra, ci ha insegnato che ogni qual volta un pensiero e/o un sentimento sono condivisi da una comunità, pure piccola, di persone lì è la piena libertà di poterli esternare.
eppure dobbiam ancora ascoltare patetici slogan che riecheggiano ormai afoni nelle nostre orecchie distratte e che mi sembra attestino solo l’incessante stagnazione intellettuale di chi si ritiene sensibile a certo “progresso”: se dio è morto, marx si starà rivoltando nella tomba!