sabato 10 maggio 2014

nuotare nell'aria..

la frenesia della giornata fu spezzata da un trillo del telefono.
"ora tu non mi crederai ma ieri, ovvero il giorno del tuo compleanno, ti ho pensato tutto il giorno e poi è sopraggiunta la notte coi suoi sogni. e in un sogno tu mi facevi vedere due video di quando eravamo ragazzini e ballavamo.
"mi sono svegliata e mi son detta: o dio, come si ripete ormai ogni anno i miei auguri gli giungeranno in ritardo!
"ieri, tra l'altro mi son dedicata interamente alle mie 'radici'..insomma, il giorno è volto a termine prima che io me ne rendessi conto.
"in tutto ciò spero tu abbia passato una giornata altrettanto piena e bella! auguri amico mio!"

così. tutto di un fiato. come un pugno nello stomaco che ti mozza il fiato, ma felice di riceverlo.
rimasi in quella serena apnea, travolto da ondate di memoria viva, pulsante.

pensai che, quasi fosse uno strano scherzo del destino, proprio dieci anni prima si beveva spumosa birra tedesca in un locale per festeggiare.
aveva piovuto quasi tutto il giorno. esattamente come dieci anni dopo.

scorrono inesorabili le lancette dell'orologio fendendo e bruciando il tempo.
eppure nulla sembra cambiare.

grazie a te.

mercoledì 16 aprile 2014

le colpe di uno svagato. parte uno di..

non era un inizio.
avrebbe dovuto essere una tappa intermedia.

"provate a pensare, anche solo per un attimo, al solco tracciato da una lacrima sul viso di una persona. ora confrontatelo con l'esplosione di gioia di quello stesso viso cui si gonfiano le gote con un sorriso radioso".

o forse è già un'eterna tappa intermedia.
dio! potresti esclamare, come era bello e superfluo ondeggiare nell'incertezza.
petali che volavano via con il vento immaginando solo di inseguirli per non perderne traccia.
 

giovedì 20 giugno 2013

(chiudere il cerchio..)

 (centro-matic, would go over..)
 
 with you

mercoledì 19 giugno 2013

di nuovo in treno..

la scena era questa.
il sole martellava l'asfalto rendendo ormai lontano l'odore di quella campagna selvatica così cara, ora episodica.
uscì dal portone del palazzo che ospitava il suo ufficio, guardando a destra ed a sinistra, cercandolo.
lui era lì di fronte, quasi nascosto in un bar, senza divertirsi (ma fingendo il contrario) come faceva la gente intorno a lui.
lei rientrò di fretta, l'aspettava la vita.
lui raccolse un petalo e lo mise nel portafoglio. serviva a ricordargli l'ennesima occasione mancata.
poteva solo immaginare che non sarebbe stata l'ultima ed oggi, infatti, quei petali avrebbero potuto addobbare una chiesa in festa.
di quel giorno rimase una fotografia e una storia mai raccontata.
poi avanti..
tanti anni dopo, di quella fotografia, venne meno la parte meno nitida e rimase l'immagine di quel vagone del treno (o forse era una sala d'attesa) dove quel signore anziano, emigrato troppo tempo prima per cercare (forse trovandola) una vita migliore, ammonì con paterno affetto la strana coppia che gli si era parata davanti.
venne infine il primo vino caldo. non fu male.
tranne due cose. forse tre.
no, no. è perso ormai il conto.

martedì 11 giugno 2013

lettera immaginaria a m. davanti alla finestra..

 
ci sono giorni in cui sorridiamo meno.
sino a quel momento tutto sembra scivolare lento ed inesorabile. anche se la vita ci costringe a correre e riporre in un angolo della memoria quello che siamo stati o quello che avremmo voluto essere o quello che siamo diventati.
(qualche volta scacciando qualche fantasma senza portare rimorso).
e quando un ago sembra spuntare da qualche anfratto polveroso sembra che l'immagine si fermi isolando il contesto.
come quel soldato intento a riparare un grammofono.
l'oblio fa spazio al colore vivo e i contorni sembrano meno sfumati. sappiamo che sarà solo un attimo e, forse, non è esattamente quello che vorremmo sia davvero.
scrutiamo distratti quell'attimo, quasi inaspettato, stando attenti a non porre domande cui non vorremmo ascoltare le risposte. per paura, per mancanza di coraggio. o probabilmente perchè erano quelle giuste. chissà, ormai pare non aver più importanza saperlo. solo esserci quando potrebbe accadere.
lasciamo che tutto vada via come un chicco di sabbia trasportato da un alito di vento verso altri lidi, magari in fondo al mare.
concediamo le nostre parole a fredde macchine. righe occasionali e sfuggenti. troppo spesso cariche di incertezza.
se un tempo ci divideva una panchina davanti un binario della stazione, ora ci dividono interi paesaggi.
le luci dei palazzi, intanto, tendono ad illuminare tiepidamente la sera.
cosa resta di quelle tue parole amare? sono, queste mie, le parole per alleviare il tuo umore teso? forse ho affidato, come sempre, al silenzio la mia carezza?

solo una cosa. infine. ci sono giorni in cui sorridere ha un sapore diverso.

venerdì 19 aprile 2013

l'irragionevol(e)mente..

in principio era fli in giunta, poi venne il tempo di de magistris e dell’onda arancione. sprazzi di ingroia risucchiati in alta montagna. quindi bersani, troppo frivolo quel giuovane sindaco di firenze!
d’improvviso grillo (“l’ho sempre detto io”), fiammate di merda e antipolitica da chi male fa politica da un decennio (o quasi).
venghino signori, venghino, giusto il tempo di sputar briciole di bersani. che, poi, quel renzi mica è così male con quel giubbotto di pelle e la panzetta così cara!
al diavolo e alla malora, visto che la seggiola non la molla (e a me?), le poesie del governatore mica sono male.
per tutto il resto, non sapevo. al massimo non c’ero.
sono michele e scelsi (non il p.m.) la lum.
 

mercoledì 2 gennaio 2013

apertura con ramones..

negli ultimi due anni, e ciò val bene una tradizione, avevo dedicato il primo post al discorso del re (giorgio).
però il 31 sera avevo ben altro da fare, ma soprattutto nessun interesse ad ascoltare un discorso che si preannunciava più inutile degli altri.
allora sono rimasto a tavola in attesa che mio padre (vero tradizionalista) e altri partecipanti alla cena finissero di prestare attenzione alla scatola rumorosa.
i primi commenti su feisbuc, fatti da gente seria - ci mancherebbe -, confermavano che la mia scelta era stata facile profezia (a tal proposito ringrazio il mio amico che ha postato in maniera eloquente e secca: "dopo il messaggio di napolitano comincerò il 2013 grattandomi i coglioni").
quindi sono passato immediatamente agli antipasti.
poi mio padre (sempre lui) come ogni anno ha stappato con cinque secondi di anticipo la fine dell'anno dell'amicizia fortunatamente ritrovata e l'inizio del nuovo.
infine il pensiero ad un papà che non c'è più e che, quest'anno più che mai, ci è mancato.

lunedì 31 dicembre 2012

frammenti (consuntivo)..

si.
in realtà devo mettere alcune cose in conto.
frammenti di gioventù ritornano indietro infiammati.
forse incazzati.
forse scuotendo il capo.
forse continuando a guardare indietro. sorrisi per tutto.
altre storie..

è stata un'ottima annata..

con i piedi ben saldi nell'aria!

martedì 25 dicembre 2012

la prova del nove..

passato un altro natale.
e se un tempo la parola d'ordine spazzata via d'autorità è stata 'no pasaran', adesso ne rincorrono un'altra: 'resistere'.
e se addirittura il maestro ghedini ne fa un cavallo di battaglia (a suon di parcelle), anche io mi fiondo con gli artigli sulla preda e resisto.
ma non resisto sperando il mondo migliore.bazzecole vendoliane riposte in un cassetto: linde, pinte e mai usate.
piuttosto resistere per sé stessi. 
(parlare di egoismo a natale è un atto di coraggio. datemene atto).
siamo onesti, il concetto di 'dare' si è deprezzato e quindi se ne abusa.

sono andato fuori traccia.
avevo un'idea piuttosto chiara, poi mi sono smarrito.

ad ogni modo, comprendetemi, il mio egoismo ha anche dei lati positivi, forse migliori dei vostri: si propaga sulle persone a me care.
a loro, e solo a loro, ho dato - sto dando - darò. a nessun altro che io ritenga degno.
sono egoista per loro.
per il resto del mondo ci sono gli altri. gli altruisti (dio li benedica, mi fanno sentire una persona migliore, senza troppi rimorsi).

continuate a riempire il mare di gocce, io non vi ostacolerò.
continuate a riempire il mare di gocce, io continuerò a costruire castelli di sabbia sul bagnasciuga.
continuate a riempire il mare di gocce e quando mi annoierò un traghetto mi porterà lontano dall'assillo di ordinare i cocci.
almeno sino al prossimo approdo..

sabato 1 dicembre 2012

delle occasioni perdute e dei loro effetti (con citazioni)

la porta del bagno socchiusa. lo spiraglio di luce che forse attraversava tenuamente la stanza.
ed il cuore che batteva.
mani nei capelli, seduto sul letto. poi pensare ad altro e indaffararsi con la valigia.
sino al sogno, anni dopo, la confessione immortale. inutilmente onirica.

("evaporato in una nuvola rossa in una delle molte feritoie della notte..")

poi parlarne su onde invisibili, eppur reali, con arbitro la censura.
frenare l'istinto. biasimevole eppur apparentemente necessario.
oh grillon..

("e mai che mi sia venuto in mente di essere molto più ubriaco di voi...")

venerdì 2 novembre 2012

degli occhi gonfi e delle lacrime..

e tutte le volte che sedevi a capotavola.
la bottiglia di champagne che esplode. anche le pareti si inebriarono quella bellisima serata di fine anno!
tutte le volte in cui si andava a cinema. ogni domenica.
fa male.
le tue distrazioni. galleggiavi nell'aria.
oppure seduto dietro la tua scrivania, lì a casa.
 
sino a quello che ora ritengo un segno del destino. averti incrociato proprio quel giorno, per l'ultima volta e senza saperlo, per strada.
poi più nulla. solo tanta attesa.
la speranza.
infine il buio.
 
ricordo indimenticabile.
 
goodnight, sweet prince..

giovedì 1 novembre 2012

ciao f.


(..ci mancherai!)

martedì 16 ottobre 2012

prima che arrivi ottobre..

 
non era un inizio.
non si intravedeva neanche la fine.
più semplicemente, per come la vedeva il buon dio, poteva essere considerato un incidente di percorso.
 
("provate a pensare, anche solo per un attimo, al solco sul viso di una persona tracciato da una lacrima. ora confrontatelo con l'esplosione di gioia di quello stesso viso cui si gonfiano le gote in un sorriso radioso").
 
ne aveva già parlato. e la domanda continuava a gocciolare nella sua testa.
come acqua scorreva. come acqua passava.