giovedì 10 novembre 2011

breaking newz..

++napolitano fa senatore a vita un cavallo++

++the2sens: "contrario ad un governo stalla. monti il cavallo, ma non sai se ti salta l'ostacolo"++

++bruno vespa: "cazzo, mi tocca cambiare il titolo del mio prossimo libro!"++

++topolino: "buon dio, dov'è la mia birra?"++

lunedì 31 ottobre 2011

noia tetra


leggo a casaccio un pò di titoli di quotidiani online.
le dichiarazioni di ingroia.
il ritrovamento del cadavere del volontario in liguria.
sacconi pronostica un ritorno al terrorismo.
le ultime parole di steve jobs.
ma liberazione supera tutti.
foto di renzi (il sindaco di firenze, per intenderci). titolo: “ecco l’uomo che la destra ci invidia”.
(c’è un sacco di gente che la destra dovrebbe invidiare e nonostante tutto sono ancora lì).
ora, io non so chi sia ancora oggi di destra e possa invidiare un ragazzotto con un’irritante slang fiorentino, ma una cosa è certa: effettivamente si avverte una certa stanchezza nell’ascoltare i soliti pagliacci di governo.

per quanto mi riguarda, infine, il toscano può avere un solo fine: essere fumato!

sabato 29 ottobre 2011

guasto al treno..


si, è accaduto parecchie volte.
non ricordo esattamente dove, però devo aver scritto qualcosa.
qualcosa che però non ho mai ritenuto opportuno far leggere. mancava il profumo che avrebbe reso tutto più vivo.
poi ho fatto passare troppo tempo. 
e quando mi è stato restituito ero troppo occupato a contemplarlo. sino a congelarlo nel vagone di un treno in una notte inflessibile.

("..we’ll sit for days talk about things/important to us like whatever/well defuse bombs walk marathons/and take on whatever together..").

venerdì 21 ottobre 2011

no, mi pare di non avere alcuna voglia!



(la direzione si dissocia dagli slogan femministi presenti in questo post e declina ogni responsabilità per eventuali e conseguenti reazioni).

martedì 18 ottobre 2011

epilogo prima della premessa.

"ma la fine del racconto non ha una morale, niente di speciale o da farti sembrare tutta questa crudeltà un'abitudine.."

(segue indignazione, poi)

venerdì 14 ottobre 2011

la cattiva strada

una cattiva memoria induce molto spesso a perdere qualcosa.
salvo poi ritrovarla molti anni dopo.
ma la cattiva memoria, in realtà, ancora più spesso risulta essere il sacrificio che cela (maldestramente) il reale motivo per cui tendiamo a perdere le cose.
questo motivo riposa nell'incuria e nella sbadataggine.
qualcun altro ben potrebbe replicare che la vera ragione risiede nel fatto che, quando perdiamo qualcosa, probabilmente significa che non era poi così importante.
anche ciò potrebbe avere un fondo di verità.
e tutto potenzialmente potrebbe essere vero (ma non per questo giusto, ovviamente).
questione di punti di vista!
 

mercoledì 28 settembre 2011

la legge dell'uomo, della storia e di dio

vi è mai capitato di chiedervi chi sia, cosa faccia, come viva, una persona che ha composto il vostro numero di telefono per errore cercando qualcuno o qualcosa che non siete voi?
io me lo chiedo ogni volta.

ecco, per la professione che svolgo, devo sempre capire (o sforzarmi di capire) se chi è dall'altra parte della scrivania mi sta mentendo o mi sta dicendo la verità.
o, ancora, se sta cercando di addolcire la sua bugia oppure se sta distorcendo la verità. 

è notorio, diciamo anche dogmatico, che lo scopo del processo (di ogni tipo di processo) è quello di ricercare la verità.
e solitamente si afferma che il giusto deve necessariamente accompagnarsi al vero (e viceversa).
ma se scindiamo l'oggettività di una simile osservazione dalla realtà è facile arrivare a conclusioni opposte.
perchè a volte può capitare che il giusto non si accompagni al vero e che il vero non si accompagni al giusto. e ciò per le più svariate motivazioni.

mi si può replicare che, però, ciò non muta la sostanza.
cioè quel che non è vero resta non vero e quindi ingiusto (e viceversa).
ma dinanzi alla legge -quella dell'uomo o quella della storia- io sarò nel giusto.
immacolato.

che poi dinanzi alla legge di dio il vero resta vero e si accompagna sempre al giusto è un'altra storia. altrettanto opinabile.
come opinabile può essere il giusto.


venerdì 23 settembre 2011

acconciatura hitleriana..

come dice quella canzone?
'this is what you'll get when you mess with us.."

la situazione è questa: tutto quanto ho avuto modo di scrivere su questo spazio, ogni polemica, ogni frase rigonfia di rabbia o ridondante perfido sarcasmo.
ogni goccia di tensione.
ogni attimo vissuto.
tutto quanto qui confermo e nego.

avrò il mio scalpo.
e poi davvero il resto.

(i've given all i can - it's not enough - i've given all i can - but we're still on the payroll)

mercoledì 31 agosto 2011

venerdì 26 agosto 2011

del senno di poi

c'era scritto sul foglio bianco lasciato distrattamente sulla scrivania:

"notai l'attimo di felicità
un sorriso meno tirato e più allentato
gli occhi meno scuri
o forse era solo l'estate"

gli avevo sempre detto di chiudere la porta a chiave, pensai.
poi infilai il cappotto e lasciai gli uffici per perdermi nella nebbia gelida di quell'inverno che sembrava non finire mai.

martedì 19 luglio 2011

memorandum per il 19.07

"La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità..." - Paolo Borsellino

giovedì 14 luglio 2011

anziani che parlano della caduta di contador al tour in un assolato tardo pomeriggio di paese..

l'estate scivola sbadatamente ora tra mille crucci ora con eccezionali stati di pigrizia.
soffro molto il caldo e quindi non ho particolare entusiasmo verso questo periodo climatico.
ma nemmeno mi auguro che volga rapidamente al suo termine.
certo, in giornate come questa -in cui bari (e il meridione in generale) scotta come acciaio rovente- è piacevole cercare refrigerio (piuttosto che nell'aria condizionata e piuttosto che in una giornata di mare) nelle numerose maledizioni lanciate a quelle fredde giornate invernali, magari ritmate dalla cadenza della pioggia.
in un modo o nell'altro è il corso della storia che ha ragione, quindi occorre portare pazienza e aspettare che il prossimo telegiornale annunci un ribasso delle temperature.
intanto noi sottoscritti approfittiamo di un afoso pomeriggio in studio per bearci dell'attuale stato di pigrizia che ci costringe e che, tuttavia, benediciamo!
già, questi giorni ci sembra di impazzire e andare fuori di senno, capita di pensare male una cosa e farne distrattamente un'altra (con ogni nefasta conseguenza in ordine alla nostra sanità mentale proiettata verso l'esterno) oppure di eccellere nella già riconosciuta arte dell'oblio (dimenticare cose, dimenticare nomi, dimenticare appuntamenti, dimenticare regole, dimenticare maniere).
ma la nostra fortuna è che chi ci gravita intorno, amici comprensivi e amorevoli, riesce a rendere meno devastante questa nostra disgrazia umana e farne invece un lodevole punto di forza da incorniciare nel perimetro delle "caratteristiche personali".
il guaio è che talvolta in questa disgrazia ci sguazziamo. ma, non ce ne voglia il buon dio, in perfetta buonafede!

la morale di questo post è quindi facile da ricavare: non avendo uno straccio di idea, con la testa che esplode tra bolle di aria rovente, occorre comunque esercitarsi nell'uso della parola (scritta) con il pur biasimevole fine di non voler dire nulla.

circostanza, quest'ultima, che nell'attuale nostro medioevo non è poi così malvagia.

lunedì 4 luglio 2011

la val di susa spara, la polizia risponde..

mi sembrava molto strano, se non incredibile, che demagogia-grillo non andasse a strombettare i suoi deliri in val di susa.
ed infatti eccolo lì a difendere i gruppi no tav dando il via libera all'ennesimo polverone italiano sulla nozione e definizione di "eroi", con tanto di 'precisazione' (tipica di chi parla a vanvera nonchè di berlusconiana memoria) e condanna alle violenze dei black-bloc.
ora, che questi quattro imbecilli vadano a sfasciarsi di mazzate con la polizia a me non fa alcun effetto. però quando poi uno di questi imbecilli si trova con il cranio aperto all'ospedale ecco che, venendo meno al "patto d'onore" di chi affronta la piazza (da una parte all'altra della barricata), inizia a frignare e piagnucolare di quanto sia violenta ed autoritaria la polizia.
poichè gente più in gamba di me ha avuto modo (si era a genova qualche anno fa) di straparlare su quanto accade nelle piazze ed il buon vecchio kossiga (pace all'anima sua) ha osato dire quello che molti pensano, svelando alla fin fine il classico segreto di pulcinella (cui però gli italiani fingono sempre di stupirsi come se fossero nati ieri), allora io me ne sbatto le palle e voto l'ordine ad ogni costo.
ne consegue che all'attivista bolognese che su iutùb si lamenta della nuova bolzaneta, io domanderei: "tu perchè eri nel mezzo degli scontri?".
poi le versioni dei facinorosi nelle stanze di sicurezza vanno prese sempre con le pinze.
per il resto, gli scontri ben vengano, danno il sapore vero della democrazia.
ma senza dimenticare la lezione di pasolini.
  


venerdì 1 luglio 2011

a caldo di idee.


..abbiate pazienza!

giovedì 9 giugno 2011

andreottide (parte prima di)

massimo fini non ha tutti i torti.
certo, la sua condivisibile tesi sulla democrazia può essere tacciata di eccessivo antimodernismo, ma d'altronde l'antimodernismo è la sua stella cometa.
il comunitarismo (sin troppo localizzato) che è alla base del ragionamento finiano non fa una piega, ma -per essere avvertito come possibile- necessita di grandi trasformazioni sociali ed economiche o,più semplicemente, di un urto repentino che assomigli (di fatto) ad una catastrofe naturale.
non so come andrà a finire, ma certamente se il modello democratico originario (l'unico possibile, al di là delle utopie sinistrorse) dovesse tornare con prepotenza, beh, ben venga.
poi, a monte, si pone la questione della potenziale dittatura democratica: una maggioranza non fa primavera. ed una minoranza scontenta potrebbe far più danni di una grandinata.
a valle, invece, l'equilibrio delle lobbies.
mi sta salendo il mal di testa. la finisco qui.