giovedì 29 dicembre 2011

marciate, non marcite..


Nel suo “Riempitivo” pubblicato su “il Foglio” di ieri Pietrangelo Buttafuoco, pungente come al solito, scrive: “Texas, vestito da Babbo Natale assassina amici e parenti: sette vittime (…) L’assassino si è suicidato. Rinvenuti a casa sua adesivi con la scritta X-Mas. Trattasi di un chiaro riferimento alla famigerata Decima Mas. S’indaga nell’ambiente dell’estremismo neofascista. Messaggio dell’Italia dei Valori. Convocazione dei presidii democratici. Chiesta la chiusura di Casapound”.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da riflettere.
L’episodio consumatosi a Firenze è già nel dimenticatoio, tuttavia siamo stati tutti testimoni della consueta carrellata di condanne unanimi e bipartisan nonché dello sdegno della società civile tramutatosi in (legittime, per carità!) manifestazioni di solidarietà.
Ricchi premi e cotillon.
Poi la “politica” è passata ad occuparsi d’altro e la società civile si è recata nei supermercati per la spesa di Natale.
In altri termini chi doveva speculare su quelle morti, ritagliandosi il suo ulteriore quarto d’ora di celebrità, ha adempiuto il suo alto compito e poi via verso nuovi palcoscenici.
Svanita la cortina di fumo della propaganda sono rimasti solo granelli di cenere sulla strada dell’indifferenza e dell’insipienza culturale.
Dunque le solite, sorde, considerazioni: il velinismo per cui bisogna essere “a tutti i costi” davanti ad una telecamera fa pari con la pochezza intellettuale di chi deve assolutamente dire la sua.
E più banale è il concetto (l’esasperazione della semplificazione è un orrido mostro del modernismo: lo speak easy ci ucciderà?) più il quisque de populo si eccita, applaude, annuisce sentendosi sullo stesso livello del suo “dotto” interlocutore.
Non meravigliamoci, allora, se nel nostro paese la panacea di tutti i mali è nella chiusura di Casapound.


(www.paginaprima.it)

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