domenica 5 dicembre 2010

intervallo

ma parliamo di politica.
uichilics ha sputtanato, come se non bastasse quello che già sta accadendo in casa nostra, il premier italiano.
quest'ultimo, contrariamente a quanti molti pretendono, resterà in sella finchè ne avrà voglia. e ne ha tantissima, di voglia!
è un vero peccato vedere un popolo chiedere le dimissioni del primo ministro e sentire quest'ultimo affermare che il 60% (o giù di lì) degli italiani è dalla sua parte.
è chiaro che c'è un problema.
è chiaro che il problema, sin dai tempi dell'unità, non è l'italia, ma l'italiano (e non la lingua).
d'altronde se l'opposizione vede la chiave di volta nel presidente della camera, non ci vuole molto a capire che c'è un ulteriore problema nell'italico sistema parlamentare.
dunque non stupisce che nella medicore democrazia italiana a governare sia il capo dei mediocri.
(facile profeta, o massimo fini!)
poichè il sistema democratico impostoci non consente più le guerre civili, per quanto probabilmente ce ne sia un gran bisogno di questi tempi, è chiaro che si è svuotato anche il senso dello scioperare.
le grandi manifestazioni (studentesche, operaie o comunque sociali) che un tempo hanno "fatto" l'italia (senza contribuire, ancora una volta, a fare gli "italiani") ci sembrano così lontane e i meccanismi distorti della apparente libertà concessa adesso hanno creato, da un lato, una generazione di sbandati e, dall'altro, un piccolo nucleo di persone che vuol fare la guerra senza soldati!
mentre ci apprestiamo a celebrare i 150 anni di unita disomogeneità, continuiamo a domandarci chi sono (e dove sono) gli italiani..


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