domenica 7 marzo 2010

segue...


"..ancor più a monte: se l'esercizio di un diritto sacrosanto, quello di voto, è affidato ad una combriccola di incapaci (nel presentarsi puntuali e/o nell'apporre delle firme) che -fino a prova contraria- governa la nazione e/o amministra i nostri enti territoriali, ritengo che qualcosa non funzioni e che questa democrazia sia davvero mediocre e non il migliore dei sistemi possibili (con buona pace di massimo fini!).
giustificare la democrazia con la democrazia: ma se la seconda è irragionevolmente imperfetta, la prima non muta la sua sostanza!"

1 commento:

the2sens ha detto...

"Il ministro ha chiarito che nel decreto cosiddetto «salva-liste», il governo avrebbe potuto riaprire i termini per la presentazione delle liste: «Abbiamo invece conservato i termini e abbiamo detto ai giudici di decidere loro sulla base di come la legge è stata interpretata dal governo. Mi auguro che entro pochissimi giorni il quadro sia completo, in modo da poter svolgere quel che resta della campagna elettorale e, serenamente, farla svolgere a chi ha diritto di farla». Poi, il titolare del Viminale ha ribadito che il decreto è stato solo di carattere interpretativo. «È nel potere del governo di farlo - ha precisato -. Io mi sono sempre opposto alla modifica delle regole e infatti abbiamo fatto un provvedimento che non le modifica»." (fonte: www.corriere.it - 08.03.2010).

anche perchè, signor ministro, riaprire i termini sarebbe stato anticostituzionale (e non interpretativo).
anche io, salvi casi di quelle abnormi, sono per il mantenimento delle regole. detto ciò, senza polemica, ma per pura curiosità e senza partigianeria (lungi da me!): avreste fatto il decreto se a mangiare il panino fosse andato il rappresentante di lista del pd e/o dell'udc (giusto per restare nell'arco dei partiti presenti in parlamento)?
ecco, questa domanda vorrei avesse risposta!