giovedì 3 febbraio 2011

(senza titolo)

longanesi disse che le rivoluzioni iniziano per strada e finiscono a tavola.
un modo italico di intendere ciò che orwell, nove anni più tardi, ribadì in uno dei suoi più famosi libri (1984): "non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura".
in questo miasma di puzze filtrate dal sistema democratico mi pare evidente che non c'è scampo.
ma di questo parleremo un'altra volta.
in questi giorni non riesco a pensare, come se qualcosa di indefinito mi pesasse sulla testa suggerendomi di assopire la mente per rivolgere la mia attenzione altrove (e senza nemmeno aver tutti i torti!).

la mia rivoluzione è iniziata per strada tanti anni fa e adesso mi tocca constatare che, effettivamente, sta finendo a tavola tra un bicchiere di vino e una conversazione leggera sugli ultimi accadimenti nostrani.
sterile. anemica. livida.
mi sembra di aver già affondato le mani nel terreno  alla ricerca di queste "radici del male" e non posso non ammettere che il nodo della cravatta tende a stringersi.

(risolvi l'indovinello)

proprio qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un cd che acquistai tanti anni fa (era il 1996? 1997?) durante un concerto.
sono andato a curiosare su internet quale fine avesse fatto quel gruppo.
sciolto nel 2003, ma il suo leader è ora impegnato in un altro progetto musicale.

se dovessi ripercorrere con la mente gli ultimi 15 anni della mia vita non proverei dolore.
e le ragioni sono a monte di un pensiero che ora mi riesce difficile spiegare. o forse, più semplicemente, non c'è.

2 commenti:

the2sens ha detto...

la soluzion dell'indovinello (quasi me ne dimenticavo):
http://the2sens.blogspot.com/2009/08/portavamo-le-camicie-aperte.html

Anonimo ha detto...

bene, la soluzione dell'indovinello mi ricorda qualcosa!